Immagine di Little D

Nome: Miguel “Little D” Garcia
Stato: Attivo
Ultimo indirizzo conosciuto: Madrid, ES
Luogo di nascita: L’Avana, CU
Data di nascita: 21/12/1991
Razza: Cane
Genere: Maschio
Lingue: Cagnesco, Spagnolo, Inglese
Qualifica: Membro dei Time For Revolution
Manto: Marrone e bianco
Occhi: Marroni
Segni particolari: Macchia bianca sul muso
Famiglia: Leandro Garcia, Padre – Deceduto
Imelda Vega, Madre – Deceduta
Estéban Garcia, Fratello – Deceduto
Rodrigo Garcia, Fratello – Deceduto
Gabriella Garcia, Sorella – Deceduta
Lucia Garcia, Sorella – Deceduto
Educazione: Sconosciuta

Cani in gabbia al festival di Yulin in Cina

Nato in una fredda notte d’inverno in un allevamento di cani tenuti in cattività, Miguel Garcia fin dai primi giorni di vita viene istruito alla violenza e coinvolto in incontri clandestini fra cani, durante i quali perdono la vita sia il padre che il fratello Estéban. Terrorizzati da quegli orrori, Miguel e i suoi fratelli decidono di fuggire. Si muovevano in gruppo solo quando calava l’oscurità, in cerca di qualcosa da mangiare. Negli anni, la vita condotta dal branco tempra Miguel; il suo carattere iracondo ed esplosivo cresce di ora in ora a causa di tutto ciò che lui e i suoi simili erano stati costretti a sopportare, e più volte finisce dietro le sbarre. E’ in una di queste circostanze che viene a sapere della morte del fratello, Rodrigo.

Proteste in occasione del G20 in Germania, 2019

Il dolore e la rabbia montano sempre più, e raggiungono l’acme quando – una volta uscito di galera – assiste alla tragica fine della sorella, uccisa a calci e a bastonate da tre uomini che volevano riportare Miguel nel girone clandestino che ne aveva segnato l’infanzia. Miguel strappa a morsi tre dita a uno degli aguzzini, stacca di netto un orecchio a un altro e azzanna in più punti la gamba all’ultimo. Sfoga così tutta la rabbia covata da anni di ingiustizie e soprusi. Al suono delle sirene in arrivo, scappa lontano. E’ venuto infine a conoscenza dei Time For Revolution in Spagna; la loro causa è diventata la sua ragione di vita.

DOSSIER

Traffico illegale di animali da compagnia

Un mercato illegale da 300 milioni di euro l’anno. Ogni 58 minuti in Italia, nel 2020, è stato aperto un fascicolo giudiziario per reati a danno di animali1. E quello del traffico illegale di cuccioli è un vero e proprio business spesso collegato alla criminalità organizzata. Dal 2010, anno in cui è entrata in vigore la legge contro la tratta dei cuccioli nel nostro paese, fino al 2020 compreso, sono stati sequestrati 6.565 cani e 92 gatti (dal valore complessivo di circa 5.252.000 euro). Non mancano giorni nei quali non si registra un caso di sequestro. Spesso i cuccioli di cani, ma anche gatti, di età tenerissima, separati troppo presto dalle loro madri e costretti ad affrontare lunghi viaggi in condizioni stressanti – spesso senza acqua né cibo -, sono costretti a viaggi mortali principalmente dai paesi dell’Est Europa, per essere poi venduti in Italia a prezzi stellari. Non si tratta solo di benessere animale, ma anche di salute pubblica: i cuccioli allevati illegalmente spesso non vengono vaccinati e possono diffondere parassiti, malattie virali come la rabbia e malattie infettive che possono colpire le persone e il bestiame. Il traffico di animali domestici distorce anche il mercato interno dell’Europa, in quanto i consumatori – attratti dai prezzi bassi – spesso comprano gli animali da compagnia su internet senza essere consapevoli dei rischi associati2.


[1] https://www.lav.it/cpanelav/js/ckeditor/kcfinder/upload/files/files/13072021%20CS%20RAPPORTO%20ZOOMAFIA%202021.pdf

[2] https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20200117STO70506/traffico-di-cani-e-gatti-misure-contro-il-commercio-illegale-di-cuccioli