Immagine di Lucky

Nome: Lucky Wilson
Stato: Attivo
Ultimo indirizzo conosciuto: Barcellona, ES
Luogo di nascita: Port Moresby, PNG
Data di nascita: 27/11/1994
Razza: Canguro
Genere: Maschio
Lingue: Cangurese, Inglese
Qualifica: Membro dei Time For Revolution
Manto: Nero
Occhi: Marroni
Segni particolari: Nessuno
Famiglia: Harry Wilson, Padre – Scomparso
Sandy Dolittle, Madre – Deceduta
Liam Wilson, Fratello – Deceduto
Ruby Wilson, Sorella – Scomparsa
Educazione: Nessuna

Lucky deve affrontare gli effetti devastanti del cambiamento climatico, 2020

Lucky Wilson, nato prematuro, crebbe dovendo fare i conti con la scarsità di cibo che ogni giorno si faceva più grave. Deforestazione, monocoltura intensiva e conseguente prosciugamento delle risorse idriche avevano drasticamente impoverito tutta l’area naturale in cui viveva insieme ai fratelli.
Fu questo il movente che spinse Lucky a migrare in cerca di nuove opportunità. Si imbarcò su una nave che ben presto si rivelò un inferno, sovraffollata e con condizioni igieniche inesistenti. Lungo il tragitto molti si ammalarono.
Durante la rotta, una violenta tempesta si scagliò sul barcone, spezzandolo in due e provocando diverse vittime tra i passeggeri. Il giovane riuscì a trovare riparo su un pezzo galleggiante della barca e, avvistato da un equipaggio mercantile, venne issato a bordo.

Lucky in mezzo a una folla di migranti ambientali, 2021

Dei suoi compagni di viaggio e di Ruby, la sorella partita con lui, non c’era traccia, ad eccezione di un piccolo ombrello nero che durante il naufragio Lucky era riuscito a salvare. Quell’ombrello e una veletta appartenuta ad un naufrago sconosciuto sono i due oggetti dai quali Lucky non si separa mai, diventati il simbolo della sua protesta.
Al porto venne trasferito nel grande campo profughi sulle coste nordafricane. Il giovane vagò nel campo finché non si accorse di un folto via vai di migranti, ognuno con in mano un fascicolo, provenienti da un grande edificio. Si mise in fila e al suo turno una gentile tartaruga lo salutò con interesse e comprensione.
Al termine dell’incontro, gli venne assegnato il posto letto nella residenza del valoroso rettile Elijah. A breve, sarebbe a sua volta diventato membro dei Time for Revolution.

DOSSIER

I migranti climatici

Si potrebbero definire i migranti del nuovo millennio. Non solo guerre, instabilità politiche, fame. Ma anche l’impossibilità di poter rimanere nella propria terra a causa di eventi estremi catastrofici, in aumento di intensità e frequenza a causa dei cambiamenti climatici. Una categoria che non è ancora riconosciuta dal diritto internazionale, ma che conterà milioni di individui entro i prossimi decenni. Secondo un rapporto della Banca Mondiale1 si stima infatti che entro il 2050 saranno 143 i milioni di persone che potrebbero essere sfollate a causa di questi impatti, principalmente nell’Africa subsahariana, in Asia meridionale e in America Latina. In Bangladesh2, ad esempio, sono centinaia di migliaia le persone che lasciano la costa a causa dei cambiamenti climatici che stanno modificando l’andamento delle piogge stagionale e lo stato delle coste, che per secoli hanno ospitato la maggior parte della popolazione bengalese. Secondo uno scenario mostrato dallo studio Future of the human climate niche3 e pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the national academy of science (Pnas), si stima che entro il 2070, senza una drastica riduzione delle emissioni a effetto serra, la temperatura media percepita si alzerà di 7,5°C e questo porterà a modificare la nicchia ecologica dove l’uomo si è evoluto nella società di oggi, spingendo un terzo della popolazione mondiale a spostarsi.


[1] https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/29461

[2] https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/01/climate-change-drives-migration-crisis-in-bangladesh-from-dhaka-sundabans/

[3] https://www.pnas.org/content/117/21/11350