Nome: Charlie e Zachary Buddy
Stato: Attivi
Ultimo indirizzo conosciuto: New York, NY
Luogo di nascita: Toronto, CAN
Data di nascita: 07/01/2002
Razza: Scoiattoli
Genere: Maschi
Lingue: Roditoresco, Scoiattolese (dialetto), Inglese
Qualifica: Membro dei Time For Revolution
Manto: Marrone
Occhi: Marroni
Segni particolari: Nessuno
Famiglia: Benjamin Buddy, Padre
Emma Tower, Madre
Charlotte Buddy, Sorella
Felix Buddy, Fratello
Educazione: Hanno studiato a casa
Charlie & Zachary Buddy sono i membri più giovani dei Time For Revolution. Cresciuti per le strade di Toronto, i due sono venuti a contatto con il gruppo a seguito di un incidente che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia: la loro sorellina minore, nel tentativo di soccorrere un riccio esangue a bordo strada, venne investita; la piccola se la cavò con una zampa rotta, ma questo spinse i fratelli a chiedersi perché mai uomo e natura non potessero coesistere pacificamente. Perché questa convivenza deve essere così difficile e – sempre più spesso – letale per gli animali?
Cercando una risposta ai loro quesiti nel magico mondo di internet, Zachary trovò una risposta: ribellarsi, protestare e dire la propria opinione su un tema molto spesso ignorato. Così si mise in contatto con i Time For Revolution e convinse il fratello che unirsi a loro era l’unico modo per dare realmente una voce a tutte quelle povere anime che erano morte sulla strada a causa di automobilisti poco attenti e spesso troppo distratti dall’uso di telefoni, navigatori satellitari e dall’eccesso di velocità.
I due gemelli fecero i bagagli e raggiunsero il piccolo gruppo di manifestanti a Boston; portando in alto lo stendardo dei Time For Revolution, intrapresero un viaggio on the road negli Stati Uniti volto a protestare pacificamente contro le barbarie compiute verso la natura. Tutt’oggi li si può vedere in giro per il mondo mentre sventolano dei cartelli fatti a mano invocando a gran voce giustizia per chi ormai non la può più chiedere.
DOSSIER
Fermare la perdita di biodiversità
La perdità di biodiversità è una delle più grande sfide che sta mettendo a rischio la sopravvivenza stessa dell’umanità. Perché la diversità biologica, la diversità di specie e habitat, non fa altro che sostenere la vita come la conosciamo. Oggi purtroppo più di un milione di specie sono a rischio di estinzione. Un rischio che non possiamo permetterci: troppo spesso infatti la pressione antropica ha messo interi ecosistemi naturali a rischio di scomparsa. Non solo, ma la distruzione sistematica degli habitat non fa che aumentare il rischio di nuove pandemie, a causa dello stretto contatto tra le specie selvatiche e la nostra. Secondo l’ultimo rapporto redatto dall’Ipbes1 (Intergovernmental science-policy platform on biodiversity and ecosystem services) dal 1900 ad oggi la quantità media di specie autoctone nella maggior parte dei principali habitat terrestri è diminuita di almeno il 20 per cento. Più del 40 per cento delle specie di anfibi, quasi il 33 per cento dei coralli che formano la barriera corallina e più di un terzo di tutti i mammiferi marini sono minacciati di estinzione. Il quadro è meno chiaro per le specie di insetti, ma le prove disponibili supportano una stima provvisoria della minaccia di un 10 per cento. Almeno 680 specie di vertebrati sono già scomparse dal XVI secolo ad oggi e oltre il 9 per cento di tutte le razze domestiche di mammiferi utilizzate per l’alimentazione e l’agricoltura si erano estinte entro il 2016, con almeno altre 1.000 razze ancora minacciate. La conservazione degli ecosistemi e degli habitat che sostengono la natura è quindi fondamentale, non solo per fermare la perdita di biodiversità, ma anche per sostenere la nostra società.
[1] https://ipbes.net/news/Media-Release-Global-Assessment